Bibliografia di Luigi Pagliarani

La presente bibliografia è stata scritta da Carla Weber ed è tratta dal volume “Educazione sentimentale” di Luigi Pagliarani, edito da Guerini e Associati (2001).

Bibliografia affettiva
di Carla Weber


Analisi del presente. L’agire nella «polis»

  • L.M. Pagliarani, I giorni dell’impegno impotente. Socioanalisi del presessantotto, manoscritto inedito, Milano 1966.
    Questo saggio inedito può essere considerato con buone ragioni l’origine di una lunga e attenta analisi al presente che Pagliarani ha riservato agli eventi del mondo realizzando, come avrebbe poi fatto quotidianamente con le schede raccolte nei Quaderni, una lettura della contemporaneità, critica e progettuale allo stesso tempo, con una attenzione al contenuto e al metodo. L’analisi segnala fin da subito una critica al determinismo di ogni storicismo prestando attenzione, come avverrà in seguito, a quello che avrebbe potuto  essere e non si è verificato, cercandone le ragioni.
  • L.M. Pagliarani, Gli esecutivi della speranza. Un’intervista sul senso politico della socioanalisi, intervista di S. Zavoli, versione integrale del testo, 1971.
    Un senso attivo della speranza ha sempre accompagnato la ricerca di Pagliarani. A questo orientamento è stato riservato uno spazio analitico e politico, non certamente passivo. Così la socioanalisi viene portata fuori dalle mura istituzionali e come la psicoanalisi «oltre il divano» si misura con la possibilità di farsi scienza per intervenire nella trasformazione della realtà.
  • L.M. Pagliarani, «Pinocchio esce dal pescecane: utilità sociale e prospettive della socioanalisi», Psicoterapia e scienze umane, 3-4, Franco Angeli, Milano 1972.
    Lo stesso tema dell’intervista precedente viene formalizzato da questo contributo che, oltre a ribadire la generatività delle applicazioni della socioanalisi nella realtà politico-sociale, evidenzia la felice intuizione dell’autore nella titolazione dei propri lavori. Consegnandoci un’immagine efficace riguardo al rischio del perseguimento del progetto individuale e sociale, Pagliarani valorizza l’importanza del farsi carico nell’intervento socioanalitico delle resistenze individuali e istituzionali.
  • L.M. Pagliarani, «Psicoanalisi e socioanalisi, un vertice per la polis», Psicoterapia e scienze umane, 1, Franco Angeli, Milano 1977, e in F. Fornari (a cura di), Psicanalisi e istituzioni, Le Monnier, Firenze 1978.
    Il presente contributo, apparso in due sedi diverse valorizza in particolare modo le possibilità dell’approccio socioanalitico per analizzare le dinamiche sociopolitiche all’interno di una comunità.
    È un testo che riprende la sua relazione al convegno internazionale Psicoanalisi e istituzioni (Milano 1976) e rilancia la responsabilità del compito di una scienza orientata alla umanizzazione del presente e che può contribuire a sostenere l’espressione di una progettualità sociale, oltre che individuale.
  • L.M. Pagliarani, La socioanalisi, cioè oltre il divano, ciclostilato inedito, Milano 1978.
    Questo testo preparato come introduzione alla traduzione italiana di Work, Creatività and SocialJustice, di E. Jaques, non fu pubblicato dall’editore Bollati Boringhieri. In parte riprende Un vertice per la polis, del 1976. Pagliarani trova in E. Jaques un pensatore capace di dare un contributo cruciale se si vuole allargare il campo di applicazione della psicoanalisi all’azione sociale e all’organizzazione del lavoro, prestando attenzione alla dimensione profonda dell’esperienza lavorativa e alla vita organizzativa come espressione della complessità dell’esperienza soggettiva.
  • L.M. Pagliarani, «Ambiguità e sentimento del tempo», in «Identità e gruppalità, ‘Gruppi e psicosi’», Quaderni dì psicoterapia dì gruppo, 3, 1984.
    Uno dei tratti caratteristici del Novecento si può rinvenire al punto d’incontro tra la possibilità di riconoscere il proprio destino, e per certi aspetti di fondarlo, da parte degli individui e lo spaesamento e il disincanto propri della crisi della modernità. Questo saggio è un’analisi del presente come contesto in cui si colloca l’ambiguità dell’esperienza.
  • L.M. Pagliarani, Due modi d’idiozia (e d’ambiguità), contributo per il gruppo di studio all’Istituto per la Comunicazione Sociale, Milano, 2 novembre 1984.
  • L.M. Pagliarani, «Soliloquio sul poeta come politico», Psicoterapia e scienze umane, 2, Franco Angeli, Milano 1984.
    È il resoconto di un dialogo con Federico Fellini per le strade di Milano dopo aver visto E la nave va. Il testo ruota intorno alla domanda sulla capacità di estetica, di etica e di politica che può scaturire dall’orientamento a svegliare l’immaginazione, senza illusioni però riguardo al dubbio di arrivare in tempo.
  • L.M. Pagliarani, Gli esecutivi della speranza. Un sussidio didattico per il seminario Eros e Anteros, materiali per Eros e Anteros, Seminario di Ariele, Milano, 20-21 giugno 1986.
  • L.M. Pagliarani, «Ciechi o veggenti?» (titolo omesso dall’editore), Prefazione a F. Manara, Lio e la borsa. Indagine sul comportamento e sulle emozioni degli investitori in Borsa, Il Sole 24 Ore, Milano 1986.
    Il valore dell’incertezza e la deresponsabilizzazione della certezza, sono questioni affrontate in questo breve saggio, cercando di metterne in evidenza le implicazioni per l’esperienza di relazione di vita e di crescita.
  • L.M. Pagliarani, «Sì, l’amore è politico», in M. Poroli, Dopo di me, altri ancora. Storia di Alberto, Amministrazione provinciale di Varese, 1987.
    È un breve saggio questo sulla azione politica intesa come azione atta a presidiare la verità degli affetti e lo sviluppo di una educazione sentimentale come via al disvelamento e alla negazione di azioni figlicide. Lo spunto della riflessione parte dalle storie di bambini che incontrano il mondo cruento dell’adulto che li offende, non riconoscendosi in essi.
  • L.M. Pagliarani, «Riflessioni sul congresso», Rivista italiana di gruppoanalisi, 2, voi. V, Riza, Milano, ottobre 1990.
    Cambiamento: miti e realtà, è il tema del congresso della SGAI (18-20 maggio 1990), sul quale Pagliarani interviene. Riprendendo i contributi dei colleghi li riconduce al proprio pensiero rielaborando questioni che lo colpiscono nel vivo, fino a una reazione che egli definisce «psicosomatica», per la natura dello scambio che attiva in lui, un parlare «corpo a corpo». Il tema cruciale è quello della responsabilità e della presenza attiva nella realtà e su questo vertono gli aspetti principali del contributo e delle riflessioni.
  • L.M. Pagliarani, Violenza e bellezza. Il conflitto negli individui e nella società, conversazione con Carla Weber e Ugo Morelli, Guerini e Associati, Milano 1993.
    Accanto al Coraggio di Venere si tratta della esposizione più semplice e completa degli aspetti caratterizzanti del pensiero di Pagliarani. In particolare il colloquio documenta la dimensione politica e polemologia del percorso di ricerca dell’autore a partire da una articolata analisi del conflitto, attraverso i molteplici vincoli e le possibilità della sua elaborazione, per giungere alla individuazione delle condizioni della progettualità e dei suoi limiti, della volontà creativa e dei suoi rischi. Il testo rappresenta anche una evoluzione della ricerca e del pensiero di Pagliarani che a proposito del conflitto formula qui per la prima volta l’ipotesi che le parole rilevanti siano tre: pace, guerra e conflitto nelle dinamiche interpersonali e sociali. Il libro è il risultato di un lungo e approfondito colloquio e questo gli garantisce una leggibilità e fruibilità elevate.
  • L.M. Pagliarani, «Il volontariato e il desiderio d’armonia», intervista di R. Camarlinghi, Animazione sociale, 5, Torino, maggio 1996.
    Alla ricerca delle condizioni per una progettualità individuale che si faccia anche progettualità sociale, da tempo Pagliarani ha individuato nell’azione volontaria un luogo di invenzione e di possibilità di innovazione sociopolitica. In questo contributo vengono delineati gli spazi di azione possibile per valorizzare le reti di solidarietà che sono emerse come forme di iniziativa sociale diffusa negli ultimi anni. Si tratta di uno degli esempi più compiuti di quell’antropologia del presente che caratterizza il suo intero percorso di ricerca.
  • L.M. Pagliarani, «Voce nel presente. Riflessioni radiofoniche per la Radio Svizzera Italiana», Naviculae, 8, edito dallo Studio Akoé, Trento 1997.
    È una raccolta di interventi di Pagliarani a commento di eventi quotidiani che sono stati per lui occasione per riflettere con gli ascoltatori intorno a questioni di attualità riconducibili ai suoi temi di ricerca.
  • L.M. Pagliarani (a cura e supervisione di), «Il quinto assunto di base», tr. it. di P. Martello, Psicoterapia e scienze umane, 1, Franco Angeli, Milano 1999 (W. Gordon Lawrence, A. Bain, L. Gould, «The Fifth Basic Assumption», Free Association, 37, voi. 6, parte 1, 1996).
    La ricerca intorno al pensiero di Bion è alla base dell’impegno per tradurre e diffondere questo saggio. L’interesse psicosocioanalitico del contributo è dato dall’attenzione posta alle categorie bioniane per lo studio di uno degli aspetti della condizione umana contemporanea nei paesi occidentali: quella della crisi dell’identità e della manifestazione di forme di narcisismo diffuso. L’ipotesi significativa intorno alla quale si svolge la ricerca riguarda il rapporto fra le condizioni del riconoscimento individuale e la crisi delle fonti di sostegno nelle relazioni sociali, compresi i vincoli che questa crisi rinvia allo sviluppo della soggettività.
  • L.M. Pagliarani, «Ma l’amore è? Indifferenza, esclusione, conflitto», Animazione sociale, 5, Gruppo Abele, Torino 2001.