Presentazione
dall’editoriale del primo numero


La rivista L’educazione sentimentale, che presentiamo alle lettrici e ai lettori, è l’organo ufficiale della Fondazione Luigi (Gino) Pagliarani, voluta dalla famiglia Pagliarani e formatasi intorno a un nucleo ristretto di amici e allievi di Luigi Pagliarani, con l’obiettivo di favorire lo studio e la diffusione del pensiero e dell’opera di Luigi (Gino) Pagliarani attraverso la promozione di iniziative e attività culturali a essi ispirati.


Con diretto riferimento all’obiettivo fondamentale della Fondazione Luigi (Gino) Pagliarani, la nostra rivista si assume il compito di costituire un tramite elettivo tra quanti - intellettuali, ricercatori, studenti - siano interessati ai temi, ai problemi indicati e ricercati dalla psicosocioanalisi e dal Fondo Pagliarani, quel patrimonio di scritti in larga misura ancora inediti, diversi per forma e occasione, frutto di una militanza intellettuale ed etica incessante, che ha accompagnato e segnato l’operosa stagione di Luigi Pagliarani, lontano da ogni flusso impetuoso di spettacolarità.

Il Fondo Pagliarani, nell’opinione unanime dei membri della Fondazione Luigi (Gino) Pagliarani, deve diventare nel breve termine un luogo privilegiato per un confronto con la teoria e la ricerca psicosocioanalitica - su cui lavora un numero crescente di gruppi e associazioni - e, auspicabilmente, per uno sviluppo della psicosocioanalisi il più possibile interdisciplinare e aperto ad apporti originali. Luigi Pagliarani ha testimoniato e insegnato a molti infatti l’intreccio di codici diversi non come deriva disordinata e anarchica, ma come una possibilità elettiva per le donne e gli uomini del nostro tempo, di restare persone, soggetti capaci cioè di autoidentificarsi ponendosi in una relazione co-evolutiva con l’Altro.


Lungo questa traccia la struttura de L’educazione sentimentale si articola in due parti distinte, diverse, ma, auspicabilmente, collegate tra di loro e insieme aperte ad accogliere le possibili alternative di mondi diversi.

La prima parte della rivista, «Le carte di Gino», conterrà inediti provenienti dal Fondo Pagliarani, trattati di volta in volta o con un approccio di interesse molteplice o con un approccio monografico; la seconda parte della rivista, «Studi e Ricerche», conterrà una serie di contributi di autori che interloquiranno direttamente o indirettamente su problematiche tipiche del pensiero e della ricerca psicosocioanalitica.

La nostra rivista alternerà numeri monografici, dedicati elettivamente a sviluppare, da parte di autori «vicini» e «lontani» rispetto alla prospettiva psicosocioanalitica, temi di ricerca singoli, indicati da un’indagine preliminare tra gli inediti del Fondo Pagliarani, a numeri con contenuti diversi, pur caratterizzati sempre tuttavia da una prospettiva di scambio fertile tra la psicosocioanalisi e altre scienze dell’uomo, con l’obiettivo comune non tanto di una sintesi, ma di saper mantenere identità diverse all’interno di un rapporto dialogico, consci dell’importanza di continuare piuttosto che di concludere ogni umana conversazione.


Il Nostro è un tempo denso, caratterizzato spesso da una complessità insostenibile. Gli eventi si succedono impetuosi uno dopo l’altro, sfuggendo sempre più a ogni nostra capacità previsionale, «capaci» talvolta di privarci anche della lezione dello stupore.


Una storia previsionale della Terra stenta a originarsi e la violenza sembra uccidere l’utopia. Una convinzione inizia, pur frammentariamente, a prendere vita: la mondializzazione non ha solo bisogno delle, tradizionali rappresentanze politiche e di una tecnocrazia esperta, ma necessita anche di un pensiero universale nuovo, colorato da una nuova utopia, capace di nutrire e di accostare nuovi pensieri categoriali a quei chiusi dualismi gnoseologici ed emozionali che ci hanno condotto a una deriva collettiva del senso.

L’educazione sentimentale, con l’aiuto ci auguriamo di molti, si propone come mezzo, pur esiguo ma capace di presenza, per accordare il dialogo planetario e costruire luoghi nuovi per le nostre identità individuali e collettive.


Pino Varchetta