Bibliografia di Luigi Pagliarani

La presente bibliografia è stata scritta da Carla Weber ed è tratta dal volume “Educazione sentimentale” di Luigi Pagliarani, edito da Guerini e Associati (2001).

Bibliografia affettiva
di Carla Weber


Le applicazioni della psicosocioanalisi.
Riflessioni sul metodo

  • L.M. Pagliarani, «La co-gestione dell’ansia. Aspetti e problemi della comunità terapeutica secondo un’ottica socioanalitica», Psicoterapia e scienze umane, 12, Milano 1969.
    Una delle prime approfondite applicazioni dell’approccio socioanalitico alle dinamiche psicologiche interne alle istituzioni è questo saggio che, mentre rap­presenta un caposaldo degli scritti di Pagliarani avvia un percorso caratterizzante dei suoi interessi e dei suoi approfondimenti, attento a considerare l’interdipendenza tra transfert e controtransfert nelle relazioni terapeutiche.
  • L.M. Pagliarani, L’intervista socioanalitica, relazione a un seminario organizzato dall’Istip e dal Coms, Milano, 19 marzo 1970.
    L’esame di realtà nell’analisi istituzionale si avvale dell’ascolto dei punti di vista, delle attese e delle difese dei soggetti che vivono l’organizzazione. Questo testo ampiamente e costantemente utilizzato nel tempo, rappresenta un riferimento metodologico che valorizza particolarmente i caratteri propri dell’approccio socioanalitico. L’orientamento dello strumento dell’intervista socioanalitica mira a cogliere, tra l’altro, quello che viene definito «l’elemento socioanalizzatore» di una situazione organizzata.
  • L.M. Pagliarani, «Crisi e futuro dell’assistente sociale», Psicoterapia e scienze umane, 3-4, Franco Angeli, Milano 1972.
    In questo saggio, analizzando le criticità del ruolo dell’assistente sociale, Pagliarani approfondisce in termini di metodo il contributo della socioanalisi allo sviluppo della progettualità individuale e istituzionale. Le dinamiche della relazione che emergono dall’intreccio del rapporto autonomia-dipendenza, divengono per Pagliarani il luogo di azione progettuale per lo sviluppo del ruolo e di intervento istituzionale.
  • L.M. Pagliarani, «Utilità pratica dello studio della Menzies», Psicoterapia e scienze umane, 1-2, Franco Angeli, Milano 1973.
    Questo contributo rappresenta la valorizzazione del lavoro di I. Menzies all’interno di una istituzione sanitaria. Evidenzia particolarmente gli aspetti metodologici dell’analisi e dell’intervento istituzionale mentre segnala l’originalità dell’approccio e il valore distintivo dei contenuti. La trasferibilità del metodo, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei vincoli relativi all’efficacia dell’intervento, rende questo testo un riferimento sempre attuale in contesti applicativi anche molto diversi.
  • L.M. Pagliarani et al., Corso propedeutico di socioanalisi, Cis, Bergamo 1973.
    Si tratta di una prima sistemazione delle diverse componenti dell’approccio socioanalitico che si avvale dell’opportunità dialogica, propria di una situazione formativa rivolta a una comunità di persone orientata a condividere un progetto comune.
  • L.M. Pagliarani, «Approccio socioanalitico all’istituzione ospedaliera», in AA.VV., Malattia e ospedalizzazione. Problemi psicologici, Vita e pensiero, Milano 1978.
    L’uso difensivo delle istituzioni, tema portante della socioanalisi, viene affrontato in questo saggio in cui Pagliarani commenta e approfondisce l’approccio di I. Menzies, integrandolo di alcuni spunti che prenderanno una forma più compiuta nelle applicazioni successive della suo approccio all’analisi istituzionale.
  • L.M. Pagliarani, Breve corso teorico di socioanalisi, ciclostilato inedito, Milano 1978.
    È un materiale di lavoro per lo studio e lo scambio sulla teoria fino a quel punto elaborata. Approfondisce il testo del 1973.
  • L.M. Pagliarani et al., «Il problema della formazione aziendale: risultati di una ricerca socioanalitica», Psicoterapia e scienze umane, 4, Franco Angeli, Milano 1978.
  • Il contributo presenta i risultati di una ricerca applicata alla formazione aziendale. Mette in evidenza la rilevanza degli aspetti psicosociali che precedono, accompagnano e seguono lo svolgimento dei percorsi formativi, soffermandosi in particolare sui limiti di un certo modo di organizzare la formazione e soprattutto sullo scarto tra la prescrizione e l’idealizzazione delle attese, a fronte dei limiti delle pratiche e delle esperienze effettive.
  • L.M. Pagliarani, «La crisi come incentivo», Prefazione a A.M. Bertolotti, D. Fori, C. Freddi, G. Mazzoleni, N. Vincelli, Socioanalisi del sindacato. Difese e funzioni di un’istituzione, Edizioni Politecnico, Roma 1980.
    Lo stato di mancanza che si genera in ogni situazione di crisi può divenire il luogo della perdita o essere generativo di nuove possibilità. Questo processo, decisivo per la crescita individuale lo è anche per l’esperienza istituzionale e per l’evoluzione delle organizzazioni. Il contributo di Pagliarani mostra la rilevanza di questi processi nella realtà delle situazioni sindacali.
  • L.M. Pagliarani, Il rischio super-egoìco nella formazione degli adulti, materiale inedito del seminario omonimo, Milano 1980.
  • L.M. Pagliarani, «L’alleanza socioanalitica: dalla logica del bisogno alla logica delle capacità», intervista di A. Burlini, tesi di laurea La resistenza istituzionale all’esame di realtà, Università degli Studi di Padova, a.a. 1980-81.
    L’azione socioanalitica è fondata secondo Pagliarani su un adeguato esame di realtà come condizione per costruire una alleanza tra chi chiede e chi fornisce aiuto. L’attenzione va riservata non solo ai bisogni emergenti in situazione ma anche alle capacità attivabili, come base di emancipazione possibile.
  • L.M. Pagliarani, «Il circolo — vizioso e non — tra crisi e mutazioni. Ipotesi sugli indizi di un nuovo comportamento manageriale», contributo al seminario Ercole e Narciso in azienda, Prospecta, Milano, maggio 1981.
    Il procedimento critico del pensiero di Pagliarani è applicato in questo contributo all’esperienza manageriale e ai rischi che corre, chi è impegnato in pratiche di gestione, di scadere nell’uso della prescrizione unilaterale o nella contemplazione indifferente del proprio modo di procedere. L’ambivalenza di queste posizioni e la sua elaborazione vengono individuate come luoghi della possibile evoluzione dell’esperienza manageriale nelle organizzazioni.
  • L.M. Pagliarani, L’educazione degli adulti: difficoltà pedagogiche e psicologiche, dattiloscritto inedito, Milano 1982.
    Si tratta di una ricerca per individuare alcune condizioni peculiari relative all’efficacia dell’apprendimento e dell’educazione in età adulta. In particolare vengono messi in evidenza i rischi e le possibilità della creazione di dissonanze in età non infantile, centrando l’attenzione sulla relazione d’apprendimento e sui modi di gestirla.
  • L.M. Pagliarani, Introduzione alla socioanalisi, dattiloscritto inedito, relazione introduttiva al corso CIF, Varese 1983.
  • L.M. Pagliarani, «Un altro vivere, un altro morire», in O. Varini, Occhi nuovi, Guerini e Associati, Milano 1990.
    La riflessione di Pagliarani riprende l’ipotesi teorica che ha guidato la ricerca psicosocioanalitica di O. Varini nel campo oncologico. L’evento funesto della diagnosi di un tumore porta con sé la sorprendente e sconvolgente possibilità di reinventare creativamente la propria vita, senza negare la morte. La ricerca è un contributo alla psiconcologia, come campo da aprire alla prospettiva relazionale e sociale, poiché sono proprio le relazioni il luogo cruciale di evoluzione di un «circolo vizioso o virtuoso» rispetto alla possibilità del vivere in quello che il presente può dare nonostante.
  • L.M. Pagliarani, «Dialogo in costruzione. Un buco nero nella formazione degli adulti», in U. Morelli, Educazione manageriale, Franco Angeli, Milano 1992.
    La ricerca dei limiti e lo smascheramento delle ideologie sono sempre stati una costante del lavoro di Pagliarani. Ciò vale anche per i contributi che ha prodotto riguardo all’apprendimento e alla formazione. Questo saggio analizza in particolare il difficile equilibrio fra la generatività della mancanza, la sua considerazione ed elaborazione nelle situazioni formative e il rischio di sottolineare eccessivamente i difetti e gli errori fino a far emergere le difese che divengono un vincolo per l’apprendimento e il cambiamento. Nella relazione d’apprendimento l’equilibrio tra porgere e generare è opportuno che tenga conto del rischio super-egoico.
  • L.M. Pagliarani, «Per noi adultescenti», Presentazione (con allegato) a F. Berto, P. Scalari, Parola di bambino, Paese (TV) 1992.
    Il saggio affronta il tema della crescita e del ruolo che l’ascolto reciproco può svolgere nell’impedire le fossilizzazioni dello stato adulto e il perpetuarsi irresponsabile della condizione di chi non si è riconosciuto ancora completamente. Pagliarani cerca di valorizzare l’ordine dell’et et e di mettere in evidenza il valore della disarmonia e dei conflitti nei processi di crescita e nell’esperienza sia infantile che adulta. Il contributo si basa appropriatamente su un lavoro di ricerca e applicazione condotto con i bambini della scuola elementare in cui lavorano i due autori del libro.
  • L.M. Pagliarani, «Schedando Feyerabend sul metodo trovo nuovi spunti per la psicosocioanalisi», in «Mancanza e progetto», La finestra sul cortile, 21-22, Milano, giugno 1994.
    La rivista di psicosocioanalisi riprende, in questo numero, un materiale di lavoro che Pagliarani fa circolare abitualmente sotto forma di schede di riflessione. La lettura del saggio di Feyerabend, Dialogo sul metodo, è per Pagliarani scoperta di «coincidenze» di approccio riguardo al modo di intendere l’uso difensivo del sapere e del razionalismo. Il porre la conoscenza nelle mani di chi fa esperienza, potenziare quello che può emergere dalla relazione, il dare voce ai cittadini della polis sono i luoghi da presidiare con il metodo, un metodo che ha bisogno dei poeti.