Bibliografia di Luigi Pagliarani

La presente bibliografia è stata scritta da Carla Weber ed è tratta dal volume “Educazione sentimentale” di Luigi Pagliarani, edito da Guerini e Associati (2001).

Bibliografia affettiva
di Carla Weber


Racconti, conversazioni, riflessioni autobiografiche

  • L.M. Pagliarani (Lou Lignon), Il papa sul sofà, bozze di stampa, Milano 1977.
    Con lo pseudonimo Lou Lignon, Pagliarani si cimenta con un amico giornalista (che rimane ignoto) nella scrittura di un vero e proprio romanzo. Si tratta di una fiction che immagina il papa in analisi. Non verrà mai dato alle stampe, naturalmente, e forse non è stato nemmeno molto diffuso come testo in lettura, tuttavia, se si vuole comprendere la proposta innovativa riguardo alla psicoterapia progettuale che Pagliarani elabora, questo divertissement può essere d’aiuto.
  • L.M. Pagliarani, «Conversazione con Luigi Pagliarani», intervista di G. Lai, Psicoterapia e scienze umane, 1, Franco Angeli, Milano 1987.
    Questa conversazione viene ospitata dalla sezione Dibattiti della rivista e mantiene per questo la freschezza narrativa dello sviluppo di una teoria che si fa prassi nella storia di vira, oltre che di studio, ricerca e lavoro di Pagliarani. I temi sono quelli fondativi di tutta la sua tradizione di studio e intervento.
  • L.M. Pagliarani, «Non ‘diamo un addio all’amore’», Postilla alla «Conversazione con G. Lai» (cfr. 45), Psicoterapia e scienze umane, 4, Franco Angeli, Milano 1987.
    È una integrazione al contributo precedente che Pagliarani scrive facendoci partecipi così del proprio modo di elaborare un pensiero che va a intrecciarsi continuamente con quello di altri pensatori, artisti, poeti in una conversazione infinita. Qui al centro è il tema dell’amore e delle sue molteplici coniugazioni.
  • L.M. Pagliarani, «Il coraggio di Pasternak. Amore Arte Bellezza Vita», dattiloscritto inedito, Milano 1993, Rivista italiana di gruppoanalisi, 3-4, voi. X, Guerini e Associati, Milano, dicembre 1995.
    Un dialogo sistematico con una delle opere più amate e con uno degli autori prediletti è il contenuto di questo testo che tesse una trama tra pensieri personali e passi del romanzo. Le parole chiave sono amore-arte-bellezza-vita e Pagliarani ne cerca le tracce nella poetica del capolavoro di Pasternak.
  • L.M. Pagliarani, Amore senza vocabolario. Racconti dal Lager 1943-1945, Guerini e Associati, Milano 1995.
    Questo piccolo libro rappresenta un documento molto importante, in grado di congiungere biografia e pensiero nella storia e nella ricerca di Pagliarani. Egli stesso ha più volte richiamato e teorizzato il valore della crisi come opportunità generativa, collegando la propria esperienza nei campi di lavoro tedeschi, dal 1943 al 1945, all’evoluzione del proprio percorso di vita e di la­voro. In nuce si possono individuare nei racconti alcuni di quelli che diverranno i temi decisivi di un intero percorso intellettuale, oltre a riconoscere una documentazione di un’esperienza personale drammatica e straordinaria.
  • L.M. Pagliarani, «Che ne sarà del figlio?», in A. Lampignano (a cura di), Fra – menti. Dialogando con Diego Napoletani, Franco Angeli, Milano 1999-
    Quanto sia centrale il tema del puer per Pagliarani emerge in questo dialogo a più voci in occasione del settantesimo compleanno di Diego Napoletani, amico e interlocutore conflittuale fin dagli inizi dei reciproci percorsi di studiosi nella medesima disciplina. Il presente viene letto alla luce dell’intrecciarsi della loro storia e delle loro scelte valoriali e proiettato avanti verso una nuova generatività futura. Ne nasce una convergenza est-etica della puer-cultura che porta Pagliarani a trasformare il «coraggio di Venere» nel «coraggio di Cupido» come vera e propria indicazione metodologica per l’azione che se è orientata al futuro necessita di «investire sull’infanzia», sull’ascolto della voce del puer ancora inespresso, anche a settantanni.
  • L.M. Pagliarani, «Il tempo come opportunitas. Invecchiare nell’epoca del culto dell’immortalità», intervista a cura di P. Molinatto, Animazione sociale, 5, Gruppo Abele, Torino 2000.
    Il testo è l’esito di un dialogo su un tema di ricerca che attualmente impegna Pagliarani in diversi seminari. La direzione intrapresa riguarda l’approfondimento, attraverso l’esperienza dell’invecchiare, del suo costrutto fondamentale: l’angoscia della bellezza. Creatività, bellezza ed esperienza di morte si intrecciano in un legame profondo e conflittuale che se non viene riconosciuto e attraversato lascia spazio agli effetti perversi di un dominio del desiderio di immortalità. L’intervista fornisce spunti di lettura di una realtà presente che fugge il conflitto emotivo che il limite, la finitudine e la morte impongono. Viene ripreso, inoltre, il valore del tempo vissuto come kairos, come opportunità.
  • L.M. Pagliarani, «Non so — ovvero ‘il ginocologo’» (a cura di G. Cepollaro), Naviculae, 14, edito dallo Studio Akoé, Trento 2001.
    Questo documento riporta gli esiti di un lavoro seminariale di Pagliarani centrato sul dialogo con i partecipanti che presentavano un’esperienza di crisi. Si tratta di una documentazione «in vivo» della pratica dialogica di Pagliarani. Nel testo vengono ripresi gli spunti generativi del confronto.
  • L.M. Pagliarani, «Culture nazionali, differenze, conflitti. Incontro con Pedrag Matvejevic» (a cura di A. Castagna), in Orecchio di Venere, edito dallo Studio Akoé, Trento, 2001.
    Un confronto basato su biografia e ricerca consente di evidenziare le dimensioni lontane e vicine del pensiero, attento alla storia del Novecento e costruito .tra esperienze, letteratura e storia. Al centro dell’attenzione c’è il tema dei confini e dei conflitti. La ricchezza del dialogo riesce a creare un significativo ritratto di alcuni aspetti della contemporaneità.